Nell’industria alimentare, l’utilizzo di gas riveste un ruolo strategico in numerosi processi: dalla conservazione degli alimenti alla surgelazione rapida, fino al confezionamento in atmosfera modificata e alla carbonatazione delle bevande. Il ricorso a gas specifici consente di preservare le caratteristiche organolettiche dei prodotti, prolungarne la shelf-life e garantire elevati standard qualitativi.

Gestire correttamente la fornitura e lo stoccaggio di gas alimentari significa, però, rispettare un articolato sistema normativo che include requisiti di purezza, igiene, tracciabilità e sicurezza. Dalla selezione del fornitore alla progettazione degli impianti di distribuzione interna, ogni fase richiede attenzione, competenza tecnica e conformità alle direttive europee e nazionali.

Questo articolo offre una guida pratica e normativa su come organizzare in modo sicuro ed efficiente lo stoccaggio e la fornitura di gas all’interno delle aziende alimentari, con un focus specifico sulle soluzioni tecnologiche più diffuse e sugli obblighi previsti dalla legge.

Cosa significa stoccaggio del gas?

Con il termine “stoccaggio gas” si intende l’insieme delle attività e delle infrastrutture dedicate alla conservazione temporanea di gas tecnici destinati all’uso alimentare, prima del loro impiego nei processi produttivi. Questo stoccaggio deve avvenire in condizioni rigorosamente controllate per garantire la stabilità, la sicurezza e la purezza del prodotto. È un nodo cruciale nella catena logistica e nella gestione della qualità, in quanto incide direttamente sia sulla conformità normativa sia sulle performance operative dello stabilimento alimentare.

Nel settore food, il gas può essere stoccato in diverse configurazioni, a seconda delle esigenze di consumo, delle caratteristiche fisico-chimiche del gas stesso e dell’organizzazione impiantistica interna:

  • Gas compresso in bombole: contenitori cilindrici ad alta pressione, in acciaio o alluminio, impiegati per volumi limitati o per applicazioni distribuite (es. confezionatrici localizzate). Richiedono aree di deposito dedicate, dotate di ventilazione, sistemi antincendio e cartellonistica conforme alle normative ATEX (nel caso di stoccaggio di gas potenzialmente esplosivi) e ADR (accordo europeo per il trasporto di merci pericolose su strada).

  • Gas liquefatto in bomboloni o serbatoi criogenici: utilizzati per volumi medio-alti, sono serbatoi fissi a doppia parete (isolati sottovuoto) progettati per contenere il gas (azoto, argon, ossigeno, anidride carbonica) in fase liquida. Sono integrati con sistemi di vaporizzazione (se l’utilizzo da parte del cliente richiede l’erogazione in fase gassosa), riduzione di pressione, valvole di sicurezza e possono alimentare direttamente l’impianto di distribuzione interno.

  • Gas generati onsite: impianti di generazione o co-generazione basati su tecnologie specifiche e tarate sulle esigenze aziendali che consentono di produrre gas in continuo direttamente nel sito produttivo, con un controllo diretto sulla qualità e una drastica riduzione della dipendenza logistica.

Oltre alla configurazione impiantistica, il concetto di stoccaggio include la gestione dinamica del gas: il monitoraggio dei livelli, la registrazione dei lotti, la manutenzione delle apparecchiature e la gestione delle interfacce con l’impianto produttivo. Ogni fase deve rispondere ai requisiti delle normative europee (es. Reg. CE 852/2004 e CE 178/2002), dei decreti nazionali (come il D.Lgs. 81/2008 sulla sicurezza del lavoro), e dei sistemi di gestione della qualità (es. HACCP, ISO 22000, ISO 9001).

Non si tratta quindi di un semplice aspetto logistico, ma di un punto nevralgico per la sicurezza alimentare. Uno stoccaggio non conforme può generare rischi di contaminazione fisica, chimica o microbiologica, alterare le caratteristiche organolettiche degli alimenti o esporre l’azienda a sanzioni.

In particolare, la purezza e la non contaminazione del gas deve essere mantenuta lungo tutta la fase di stoccaggio. Questo significa evitare ogni forma di contaminazione incrociata, assicurarsi che i materiali a contatto siano idonei all’uso alimentare, che le connessioni siano protette da ingressi di aria ambiente o di residui organici, e che il sistema sia oggetto di controlli periodici da parte del fornitore o del responsabile qualità interno.

Infine, la continuità operativa è un altro aspetto rilevante: lo stoccaggio deve garantire la disponibilità del gas anche in condizioni di picco produttivo o di interruzione temporanea delle forniture. Ciò comporta spesso l’adozione di ridondanze, sistemi di back-up o procedure di emergenza integrate nel piano di autocontrollo aziendale.

Sicurezza nella fornitura dei gas alimentari: il ruolo delle Buone Pratiche di Fabbricazione

Accanto alle pratiche di stoccaggio, è essenziale che la fase di fornitura del gas alimentare sia gestita con criteri altrettanto rigorosi, soprattutto sotto il profilo igienico-sanitario e tecnico-impiantistico.

I gas alimentari, infatti, entrano a diretto contatto con alimenti destinati al consumo umano e richiedono perciò un’infrastruttura conforme alle Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP- Good Manufacturing Practices). In quest’ottica, Assogastecnici ha recentemente pubblicato la “Linea guida per l’applicazione del Regolamento 2023/2006/CE”: uno strumento operativo per progettare, realizzare e mantenere impianti di distribuzione gas alimentari conformi alla normativa MOCA.

Questa linea guida si rivolge direttamente ai fabbricanti di impianti e ai referenti tecnici delle aziende alimentari, fornendo indicazioni applicative sul rispetto delle GMP lungo tutta la filiera del gas: dalla qualifica dei fornitori alla progettazione impiantistica, dall’etichettatura alla manutenzione documentata, fino all’emissione della Dichiarazione di Conformità MOCA. Il documento specifica che ogni impianto deve garantire l’assenza di contaminazioni (metalli, polimeri, idrocarburi) e preservare le proprietà organolettiche degli alimenti, anche durante le fasi di erogazione del gas.

Nel dettaglio, le GMP richiedono che i componenti dell’impianto – valvole, guarnizioni, tubazioni, riduttori, serbatoi, vaporizzatori – siano realizzati con materiali idonei al contatto alimentare secondo quanto previsto dai regolamenti europei (Reg. CE 1935/2004 e CE 2023/2006) e accompagnati da certificazioni e dichiarazioni di conformità. Inoltre, le aziende sono chiamate a implementare un Sistema di Assicurazione della Qualità (SAQ) e un Sistema di Controllo della Qualità (SCQ) documentati, con tracciabilità completa dei componenti, gestione delle non conformità e aggiornamento costante del fascicolo tecnico di impianto.

Particolarmente rilevante per i tecnici è anche l’obbligo di procedere con analisi dei rischi nel caso in cui componenti non siano provvisti di certificazione MOCA, nonché la necessità di test di migrazione per materiali potenzialmente critici. La formazione del personale tecnico – interno o in outsourcing – viene inoltre indicata come condizione imprescindibile per garantire l’idoneità normativa e operativa degli impianti food-grade.

In sostanza, la linea guida Assogastecnici rappresenta un riferimento tecnico indispensabile per chi progetta, installa o gestisce impianti per la fornitura di gas alimentari. Applicare correttamente le GMP non solo tutela la sicurezza del prodotto finale, ma previene fermi impianto, richiami di prodotto e contenziosi legali.

Le modalità di fornitura dei gas alimentari nel settore industriale

La fornitura di gas alimentari nelle aziende del settore food & beverage, quindi, richiede un approccio ingegneristico avanzato, che tenga conto non solo della qualità del prodotto, ma anche delle modalità di distribuzione, della compatibilità impiantistica e della sicurezza operativa.

I gas impiegati nei processi alimentari – come l’anidride carbonica, l’ossigeno, l’argon e l’azoto – devono essere resi disponibili in forma pura o miscelata, rigorosamente controllata e tracciabile, tramite sistemi di erogazione flessibili ma, come abbiamo visto, rigorosamente conformi alla normativa e alle linee guida tecniche.

Il Gruppo SIAD, tra i principali player nel campo dei gas per uso alimentare, offre una gamma completa di soluzioni per la fornitura e distribuzione di gas tecnici nel comparto industriale alimentare. Analizziamole più nel dettaglio.

Anidride carbonica (CO₂ E290)

L’anidride carbonica è uno dei gas più utilizzati nell’industria alimentare, in particolare per la gasatura di bevande, per il confezionamento in atmosfera modificata (MAP), per la surgelazione e il mantenimento del freddo in vendemmia e la criopulizia. SIAD fornisce CO₂ alimentare con titolo minimo del 99%, in conformità alle normative di purezza previste per gli additivi alimentari.

La modalità di fornitura può essere in bombole, pacchi bombola e serbatoi criogenici, con volumi fino a 50.000 litri di capacità. I pacchi bombole possono essere configurati da 16 o 25 unità e sono adatti per utenze di medie dimensioni, mentre i serbatoi si integrano con impianti distribuzione centralizzata o sistemi batch. I serbatoi sono abbinati a vaporizzatori (in caso di applicazioni che ne richiedano l’uso in fase gassosa) e riduttori di pressione, integrabili in impianti automatizzati o semiautomatici di distribuzione. Per il canale Ho.Re.Ca., SIAD propone soluzioni dedicate come il servizio HappyDrink®, pensato per la gestione intelligente della CO₂ per spillatura.

Al fine di mantenere i più alti standard di sicurezza, SIAD raccomanda di formare adeguatamente il personale, organizzando specifici corsi. Inoltre, fornisce dispositivi di rilevamento gas, valvole di sicurezza, e impianti dotati di ventilazione forzata e controlli automatici di livello. Ogni contenitore imballo viene fornito con etichettatura alimentare, certificazione di conformità e numeri di lotto tracciabili.

Ossigeno (O₂ E948)

L’ossigeno alimentare è impiegato soprattutto nel confezionamento in atmosfera modificata per carni rosse e in % ridotte per ortaggi, dove la sua presenza aiuta a mantenere il colore, a garantire la respirazione vegetale e a rallentare lo sviluppo di batteri anaerobi. Trova inoltre applicazione in processi di ossigenazione controllata e nella lavorazione di prodotti fermentati o vegetali freschi.

Le modalità di fornitura di ossigeno alimentare con grado di purezza ≥99% includono bombole ad alta pressione per consumi contenuti o discontinui, pacchi bombole per utenze di media entità e serbatoi criogenici per impieghi continuativi o ad alto volume, tipici della grande produzione alimentare industriale.

Dal punto di vista impiantistico, l’ossigeno richiede particolare attenzione per le sue proprietà comburenti. È fondamentale escludere l’impiego di grassi, lubrificanti o materiali organici nei circuiti, utilizzare esclusivamente tubazioni in acciaio inox o rame decapato e prevedere valvole anti ritorno, filtri e sistemi di spurgo. SIAD supporta i clienti anche con una consulenza tecnica per la selezione di materiali compatibili, la formazione del personale e la validazione degli impianti secondo le normative ISO 22000 e FSSC.

Argon (Ar E938)

Gas inerte e chimicamente stabile, l’argon viene utilizzato in ambito alimentare soprattutto per proteggere liquidi e solidi dall’ossidazione. È molto diffuso nelle cantine vinicole e nei processi di confezionamento sensibili all’ossigeno. Trova impiego anche in processi di stripping, degasaggio, inertizzazione e protezione di oli vegetali.

Il Gruppo SIAD fornisce argon alimentare con purezza pari o superiore al 99%, disponibile sia in bombole nei formati da 5 a 40 litri (caricate a 200 bar) sia in serbatoi criogenici per uso industriale. Questi ultimi sono progettati per l’integrazione in impianti centralizzati con controllo da remoto, misuratori di pressione e sistemi di allarme.

Il gas viene erogato in pressione controllata tramite valvole UNI 4412, con sistemi di sicurezza anti congelamento e antideflusso rapido. SIAD raccomanda l’installazione di sensori ambientali, il rispetto delle distanze di sicurezza e l’uso di dispositivi di protezione individuale per gli operatori in fase di sostituzione bombole o ispezione impianto. Le bombole sono riconoscibili dalla ogiva verde scuro e vengono fornite con etichettatura alimentare conforme alla norma UNI-EN 1089-3.

Azoto (N₂ E941)

L’azoto è senza dubbio il gas più versatile in ambito alimentare. Utilizzato per inertizzare silos e contenitori, rimuovere ossigeno residuo, confezionare in atmosfera modificata (MAP), movimentare liquidi in tubazione e raffreddare ingredienti e alimenti, è presente in quasi tutte le fasi di una linea alimentare moderna.

SIAD fornisce azoto alimentare con purezza superiore al 99%, disponibile in forma liquida e gassosa. Le opzioni includono bombole, pacchi bombole, serbatoi criogenici e soprattutto impianti di generazione onsite, basati su tecnologia a membrane o su sistemi PSA (Pressure Swing Adsorption). Questi ultimi permettono alle aziende con alti consumi di ottenere azoto direttamente in stabilimento, con un risparmio significativo sui costi logistici e la massima autonomia operativa.

In termini di sicurezza, i sistemi forniti da SIAD prevedono rilevatori di ossigeno per accertare che l’atmosfera dell’ambiente in cui si sta operando sia compatibile con la vita, valvole di non ritorno, bypass automatici e doppie linee per garantire continuità in caso di guasto. I serbatoi vengono integrati con vaporizzatori e scambiatori di calore e sono certificati per il contatto con alimenti secondo regolamenti europei MOCA.

Distribuzione interna del gas: impianti e sicurezza

Una volta stoccato, il gas alimentare deve essere distribuito in modo sicuro, continuo e controllato all’interno dei vari reparti dello stabilimento produttivo. La progettazione e la manutenzione dell’impianto di distribuzione assumono quindi un ruolo centrale nella gestione della filiera gas. Si tratta di un sistema articolato che collega le aree di stoccaggio ai punti di utilizzo – come confezionatrici, linee di imbottigliamento, tunnel di surgelazione – mantenendo inalterate le caratteristiche chimico-fisiche del gas e garantendo un’erogazione precisa, costante e priva di contaminazioni.

Il servizio SIAD non si limita alla fornitura di gas, ma comprende anche la gestione completa della distribuzione, l’elaborazione degli ordini, la manipolazione dei contenitori e il monitoraggio tecnico dell’impianto. Questa visione integrata permette alle aziende clienti di delegare l’intera filiera gas a un partner unico, riducendo i margini di errore e garantendo standard di qualità costanti nel tempo.

La progettazione degli impianti di distribuzione SIAD si basa su specifiche ingegneristiche sviluppate internamente, pensate per preservare l’integrità del gas dalla bombola o dal serbatoio fino al punto di utilizzo, senza alterazioni qualitative né variazioni di pressione indesiderate. Ogni impianto è configurato con un sistema di decompressione di primo stadio, dotato di un gruppo di riduzione di pressione che alimenta un secondo gruppo di decompressione o un posto presa. Questo consente di garantire l’erogazione del gas in modo controllato e differenziato in base alle utenze specifiche.

Tutti i componenti – valvole, riduttori, tubazioni, raccordi – vengono scelti in funzione della compatibilità con le miscele impiegate e sono costantemente monitorati per assicurare efficienza operativa e durata nel tempo. Ogni impianto viene collaudato con prove di tenuta e resistenza meccanica, nel rispetto delle direttive tecniche del settore e delle normative europee applicabili, tra cui le direttive 97/23/CE (PED) e 98/37/CE (Macchine). A collaudo avvenuto, SIAD fornisce al cliente tutta la documentazione tecnica richiesta: manuali d’uso e manutenzione, certificazioni dei materiali e dell’impianto, verbali di verifica e attestazioni di corretta esecuzione.

Come garantire la qualità e la purezza del gas

Inoltre, ogni gas impiegato a contatto diretto o indiretto con alimenti è soggetto a requisiti di purezza estremamente severi. La presenza di impurità, anche in tracce, può compromettere la qualità del prodotto finale, influenzarne la conservabilità, alterarne il gusto o il colore e, nei casi più gravi, introdurre rischi per la sicurezza del consumatore.

Per questo motivo, la qualità del gas deve essere certificata dal fornitore attraverso l’analisi dei parametri critici (come THC, CO, NOx, umidità residua, idrocarburi) e documentata tramite la tracciabilità del lotto. La purezza minima richiesta è definita da specifici riferimenti normativi: ad esempio, l’azoto alimentare deve contenere meno di 100 ppmv di idrocarburi totali e meno di 10 ppmv di ossidi di azoto, mentre l’ossigeno deve presentare una purezza pari o superiore al 99% con umidità inferiore a 0,05%vol.

Oltre all’origine del gas, anche la gestione del contenitore influisce sulla qualità finale. Bombole e serbatoi devono essere ispezionati prima e dopo ogni riempimento, sottoposti a controlli visivi e strumentali, sanificati regolarmente e sigillati con sistemi che garantiscano l’integrità del contenuto fino all’utilizzo. Le aziende alimentari devono implementare un sistema di controllo qualità interno che preveda la verifica in accettazione, la conformità della documentazione tecnica e l’adozione di procedure HACCP specifiche per il gas.

Generatori di gas onsite: modalità di produzione alternativa, ma con responsabilità precise

Negli ultimi anni, un numero crescente di aziende alimentari sta adottando sistemi di generazione on site di gas. Questa scelta è motivata da esigenze di continuità produttiva, contenimento dei costi, riduzione delle emissioni logistiche e maggiore controllo sulle specifiche del gas utilizzato.

I generatori onsite permettono di produrre il gas direttamente all’interno dello stabilimento, tramite impianti a membrana o tecnologia PSA (Pressure Swing Adsorption). Questi sistemi consentono di ottenere gas ad alta purezza a partire da aria compressa, con livelli di qualità compatibili con gli standard alimentari internazionali. SIAD, ad esempio, fornisce soluzioni complete per la produzione di azoto alimentare onsite, accompagnate da servizi di installazione, taratura e manutenzione personalizzati.

Dal punto di vista operativo, i generatori riducono notevolmente la dipendenza da forniture esterne. Questo si traduce in una maggiore flessibilità gestionale, in un abbattimento dei costi di trasporto e in una riduzione degli spazi di stoccaggio e dei rischi correlati.

Naturalmente, per adottare un sistema onsite è necessario eseguire una valutazione preliminare delle esigenze di consumo, delle caratteristiche tecniche del sito produttivo e degli investimenti richiesti. Inoltre, anche questi impianti devono essere conformi alle normative MOCA, essere costruiti con materiali idonei e sottoposti a controlli periodici da parte di tecnici qualificati.

Inoltre, come chiarito dalla Nota del Ministero della Salute (Prot. 0038735 del 01/10/2024), chi produce gas alimentari on site è soggetto a:

  • Riconoscimento ufficiale ai sensi del Regolamento CE 852/2004 e del D.P.R. 514/97
  • Applicazione del sistema HACCP
  • Rispetto delle GMP, in particolare per i materiali a contatto con gli alimenti

 L’autoproduzione configura l’azienda come produttore di additivi alimentari, non è una semplice installazione tecnica, e comporta obblighi normativi e responsabilità igienico-sanitarie equivalenti a quelle di un produttore industriale.

La scelta del partner: un fattore strategico per qualità e sicurezza dello stoccaggio e fornitura di gas alimentari

Non c’è dubbio che, in un settore regolato da normative stringenti, da esigenze produttive complesse e da un’attenzione sempre crescente dei consumatori, affidarsi a un fornitore di gas competente, strutturato e certificato non sia solo una questione di efficienza: è una scelta strategica che incide direttamente sulla sicurezza alimentare, sulla qualità del prodotto finito e sulla reputazione dell’azienda.

Un partner esperto è in grado di offrire molto più che una semplice fornitura: può supportare il cliente nella progettazione degli impianti di stoccaggio e distribuzione, assicurare la tracciabilità completa del prodotto e intervenire tempestivamente in caso di emergenze o anomalie. Inoltre, può fornire formazione al personale, assistenza normativa, consulenza sulle soluzioni più adatte e analisi personalizzate delle performance operative.

Nel contesto attuale, dove sostenibilità, sicurezza e innovazione sono fattori competitivi determinanti, scegliere un partner solido per la fornitura di gas alimentari significa proteggere il valore del proprio marchio e costruire una filiera affidabile, conforme e orientata al miglioramento continuo.

A fianco del Gruppo SIAD puoi scoprire le opportunità per il tuo settore e pianificare come integrare le novità nella tua realtà. Contatta oggi il team SIAD per una consulenza personalizzata e scopri come ottimizzare la tua fornitura di gas alimentari in modo sicuro, conforme e sostenibile.

Il ruolo strategico dei fornitori di gas alimentari

Un fornitore specializzato di gas alimentari non si limita alla sola distribuzione del prodotto, ma svolge un ruolo chiave come partner tecnologico e strategico per le aziende del settore agroalimentare. Il valore aggiunto risiede nella capacità di fornire soluzioni integrate che vanno dalla progettazione degli impianti alla consulenza normativa, fino al supporto post-vendita e alla formazione.

Un partner qualificato offre:

  • Consulenza tecnica personalizzata, basata su una profonda conoscenza delle esigenze dei diversi comparti alimentari.
  • Progettazione, installazione e manutenzione di impianti per l’erogazione, la miscelazione e il controllo dei gas, garantendo sicurezza, efficienza e continuità operativa.
  • Formazione specifica del personale sull’utilizzo corretto dei gas, sulle normative in vigore e sulle best practices igienico-sanitarie.
  • Assistenza normativa e certificativa, per garantire la piena conformità ai regolamenti europei e alle certificazioni richieste dal mercato.

Il Gruppo SIAD, un’esperienza quasi centenaria, è decisamente impegnato su questo fronte. SIAD propone una gamma completa di gas tecnici e alimentari, sviluppati secondo standard qualitativi elevati e pensati per adattarsi a ogni fase della filiera agroalimentare.

Grazie a una rete logistica capillare, a laboratori di analisi interni e a un servizio clienti altamente specializzato, SIAD è in grado di accompagnare le aziende in percorsi di ottimizzazione produttiva e innovazione continui. La sinergia tra soluzioni tecnologiche e competenze trasversali rende il ruolo del fornitore sempre più strategico per garantire qualità, sicurezza e sostenibilità nel settore alimentare.

In definitiva, l’utilizzo dei gas alimentari è oggi una leva strategica per le aziende che vogliono coniugare qualità, sicurezza e sostenibilità. Dalle piccole produzioni artigianali alle grandi realtà della GDO, i benefici sono trasversali e misurabili. Investire in tecnologie basate sui gas alimentari significa ottimizzare i processi, migliorare la shelf life dei prodotti e rispondere in modo concreto alle aspettative dei consumatori moderni.

Per rimanere competitivi in un mercato sempre più esigente, affidarsi a partner esperti e innovativi è la scelta vincente. Contatta gli specialisti SIAD per una consulenza dedicata e scopri come valorizzare ogni fase della tua filiera con soluzioni su misura, sicure e certificate.