Corretta conservazione degli alimenti, riduzione degli sprechi e ottimizzazione energetica, anche su questi assi si gioca l’evoluzione e l’innovazione della GDO. In questo, il mantenimento della catena del freddo ha sicuramente un peso specifico, dal produttore al consumatore, passando per il punto vendita, dove il banco frigo rappresenta uno degli asset energivori. Su questo punto, ormai da qualche anno, tutti i grandi player stanno attuando rinnovamento delle soluzioni tecnologiche adottate, chiaramente nell’ottica della sostenibilità economica e ambientale.

E in merito ai gas refrigeranti? Dal Regolamento UE 517/2014 in poi molto è cambiato: con l’introduzione della Normativa F-Gas gli operatori della GDO hanno dovuto adeguarsi, individuando nuove soluzioni per i banchi frigo con sistemi di refrigerazione che utilizzano i gas dal minor impatto ambientale diretto.

La strada tracciata, quindi, è chiara, sia perché imposta dal rispetto della compliance europea, sia perché l’attenzione dei consumatori sul tema ambientale richiede interventi che dimostrino l’impegno concreto dell’azienda nella direzione di un’economia sempre più sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Quindi, quali sono le soluzioni migliori da adottare oggi?

Come possono orientarsi le insegne della GDO nell’attuale offerta del mercato?

La differenza sta sia nella scelta di impianti, installatori e manutentori di banchi frigo all’avanguardia, chenella materia prima impiegata.Anche nell’ambito dei refrigeranti naturali, come vedremo, la CO2 non è tutta uguale, soprattutto se considerata la sua provenienza. Risulta qui essenziale una scelta oculata del fornitore di gas refrigerante, privilegiando operatori credibili con una storicità di produzione e presenza sul mercato, in grado di garantire la massima innovazione nel campo dei gas refrigeranti naturali.

BioCO2: l’anidride carbonica non è tutta uguale

Ma ciò che può fare ancora di più la differenza per la GDO è la qualità della R744.

L’anidride carbonica, infatti, non è tutta uguale e in SIAD lo sappiamo bene perché per produrla abbiamo creato un perfetto esempio di economia circolare virtuosa, generando la BioCO2 dal recupero del biogas.

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La CO2 prodotta da SIAD è raccolta dalla fermentazione di processi biologici, catturata prima dell’immissione diretta in atmosfera, senza pesare quindi sull’ecosistema. Grazie alla innovativa tecnologia di upgrade da biogas, proviene da fonte rinnovabile.

Questa è solo una parte dei prodotti e dei servizi che il nostro Gruppo ha creato pensando alle esigenze della Grande Distribuzione Organizzata.

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Produttori banchi frigo e GDO: la sfida dei nuovi gas refrigeranti

Tornando nello specifico alla GDO, questo scenario ha fatto sì che i produttori e manutentori di banchi e celle frigo abbiano dovuto rispondere a questa esigenza normativa, studiando soluzioni alternative. Il risultato è la nascita di una nuova generazione di impianti di refrigerazione.

Anche per le insegne, quella che era una scelta obbligata è diventata anche una scelta consapevole, alla ricerca di soluzioni più ecologiche e che, oggi, migliorino l’efficienza energetica che si ripercuote direttamente nelle fatture di fornitura.

A questo punto le strade percorribili dagli operatori della GDO sono due:

  • Mantenere gli impianti banco frigo esistenti e sostituire i gas refrigeranti più impattanti con nuovi gas con un minor GWP (fluidi da retrofit)
  • Sostituire gli impianti esistenti con nuove installazioni adatte ai gas refrigeranti naturali, in particolare l’R744 (il nome commerciale della CO2 refrigerante)

Per i nuovi punti vendita quest’ultima è la scelta più efficiente. /Utilizzata

Fluidi da retrofit

Invece, sostituire le installazioni già esistenti può essere un investimento non per tutti, in questi casi resta la validità del retrofit, che assicura elevate prestazione e minor impatto ambientale. In questo ambito, una possibile scelta può ricadere su miscele HFO come R448A e R449A, oltre a tutta la gamma completa di refrigeranti HFC SIAD non lesivi dell’ozono. Per saperne di più scrivi a: refrigeranti@siad.eu

Normativa F-Gas, Regolamento UE 517/2014 e D.P.R. 146/2018

Sinteticamente, la Normativa F-Gas è un corpo normativo di matrice europea che ha l’obiettivo di limitare l’uso di gas fluorurati a effetto serra, in particolare quelli contenenti idrofluorocarburi (HFC), ampiamente utilizzati in passato nei sistemi di refrigerazione e condizionamento dell’aria, grazie alle loro proprietà di refrigerazione efficaci e alla loro stabilità chimica, ma allo stesso tempo tra i maggiori responsabili dell’aumento del riscaldamento globale.

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La norma di riferimento, che ha dato inizio a questo complesso processo di cambiamento, è il Regolamento UE 517/2014, con il quale l’Unione Europea ha stabilito le limitazioni. Oggi i gas fluorurati, infatti, possono essere utilizzati solo per scopi specifici e con autorizzazione. Inoltre, sono stati imposti obblighi di monitoraggio, recupero e riciclaggio, l’adozione di un sistema di registrazione e controllo e obblighi di formazione per gli operatori (vedi le proposte SIAD F-GAS Academy).

In particolare, per ridurre significativamente gli effetti negativi provocati dai gas fluorurati, l’UE ha reso necessaria la loro sostituzione con gas refrigeranti ecologici e alternativi con un impatto minore (l’obiettivo fissato per il 2030 è il tetto massimo di 150 GWP, global warming potential) e responsabilizzato maggiormente le imprese per garantire che non vengano liberati nell’atmosfera, come può avvenire con perdite e fuoriuscite dei fluidi.

In Italia, la Normativa F-Gas è stata recepita dal D.P.R. 146/2018, che ha adeguato le norme nazionali alle disposizioni del Regolamento UE e ha stabilito le responsabilità e le sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi previsti dalla normativa.

Gas fluorurati e GWP: un problema per l’impatto ambientale

Le restrizioni ai gas fluorurati sono giustificate dai numeri e in particolare dal loro valore GWP (Global Warming Potential), ovverola misura del potere di riscaldamento globale di un gas rispetto alla CO2.

Il GWP viene espresso come un rapporto tra l’effetto serra di una determinata quantità di gas rispetto alla stessa quantità di CO2. Più alto è il GWP di un gas, maggiore è il suo potere di riscaldamento globale.

Ebbene, il GWP del R404A, la miscela di gas fluorurati più utilizzata prima dell’entrata in vigore della Normativa F-Gas, è di 3922, significa che se si rilasciasse 1 kg di R404A nell’atmosfera, esso avrebbe l’effetto serra equivalente a 3922 kg di CO2.

Per saperne di più scrivi a: refrigeranti@siad.eu