L’impiego dei gas nelle coltivazioni protette assume, oggi, un peso sempre più rilevante. I motivi sono da ricercare nei benefici garantiti nel processo di produzione, nella possibilità di applicazione in ogni tipo di struttura, dalla serra tradizionale al vertical farm, e in ogni metodologia di coltivazione indoor.

Uno degli impieghi più significativi, in tal senso, è rappresentato dal ruolo della CO2 nelle serre, grazie alla tecnica della concimazione carbonica.

Analizziamo nello specifico di cosa si tratta, quali vantaggi garantisce la concimazione carbonica in termini di produttività e come SIAD lavora al fianco dei coltivatori indoor nella fornitura di CO2 di qualità.

In cosa consiste la concimazione carbonica

La concimazione carbonica è la pratica agricola che permette di aumentare il tenore di concentrazione di CO2 nell’ambiente della coltivazione indoor al di sopra di quella che è la soglia normale nell’aria, ossia 400 ppm (parti per milione).

Questo livello, per risultati ottimali, può essere portato fino a 800/1000 ppm, ma non oltre, visto cheuna concentrazione maggiore di CO2 (1600 ppm per un’esposizione prolungata o anche 4550 ppm per un’esposizione inferiore)  sarebbe dannosa.

Perché intervenire sulla concentrazione di CO2 nelle serre?

L’anidride carbonica è uno degli elementi fondamentali per la crescita delle piante, in quanto, insieme ad acqua e luce, permette il fenomeno della fotosintesi clorofilliana, il processo necessario al nutrimento dei vegetali, tramite la sintetizzazione di sostanze complesse, come lo zucchero e gli idrati di carbonio.

Nelle coltivazioni indoor, questo può essere un fattore limitante, a causa della ventilazione minore rispetto alle coltivazioni all’aperto. Soprattutto nel periodo più freddo dell’anno, quando è necessario mantenere il calore all’interno della serra , la concentrazione di anidride carbonica può scendere sotto i livelli critici, rallentando il processo della fotosintesi.

Per questo il continuo monitoraggio della concentrazione di CO2 e la tecnica della concimazione carbonica diventano un passaggio determinante nella buona riuscita della coltivazione.

In pratica, immettendo CO2 nella serra in maniera controllata, si aumenta la produttività fino al 40%, percentuale che può variare a seconda della coltivazione.

Per quali coltivazioni è vantaggioso usarla

I vantaggi della concimazione carbonica sono evidenti in una pluralità di colture. Solo per fare alcuni esempi:

  • Pomodoro
  • Cetriolo
  • Fragole
  • Lattughe (in particolar modo “baby leaves”)
  • Rosa Edith
  • Stella di Natale

Ma, a oggi, non ci sono limiti particolari e sono in corso sperimentazioni su una gamma molto ampia di colture, in tutto il mondo.

Inoltre, l’efficacia della concimazione carbonica, dimostrata da studi scientifici e risultati pratici, porta ulteriori benefici, oltre all’aumento di produttività.

Ad esempio, si riscontano una superiore omogeneità in termini di dimensioni e colore, oltre a una maggiore resistenza agli stress meteorologici (caldo eccessivo, siccità, minor luce, …). In più, entrando ulteriormente nel dettaglio, negli ortaggi viene riscontrato un aumento del peso e del numero dei frutti.

Gruppo SIAD e concimazione carbonica a supporto dei coltivatori indoor

Il contributo di SIAD a supporto dei coltivatori indoor non si limita alla fornitura di CO2 per serre, vertical farm, ecc…, ma consta in una serie di pratiche consulenziali per l’applicazione corretta della tecnica della concimazione carbonica.

In primis, la valutazione dei consumi energetici, spesso legati alle dimensioni delle serre e alla tipologia di coltura.

Con SIAD, i coltivatori possono effettuare dei test preventivi per valutare concretamente le quantità di CO2 necessarie nel caso specifico e, di conseguenza, la tecnologia più adeguata. Per tali prove SIAD metterà a disposizione uno stoccaggio in forma di serbatoio criogenico con relativo evaporatore oppure in pacchi bombole con gas compresso a seconda dei e la relativa strumentazione di erogazione gas in sicurezza.

L’erogazione del gas può essere gestita in automatico: il pannello di controllo riceve il segnale dall’analizzatore di anidride carbonica installato in campo e confrontandolo con il tenore di gas desiderato, apre o chiude un’opportuna elettrovalvola installata sulla linea di distribuzione.

Ma non solo, per offrire un servizio di supporto totale stiamo creando una rete di agronomi ed esperti. Laddove non fossero già presenti all’interno delle aziende agricole, i consulenti supporteranno l’imprenditore nelle scelte dei parametri corretti da settare per una produzione qualitativamente e quantitativamente efficiente.

Per approfondire puoi contattarci da qui.